Tripo Simonutti, il famoso violinista serbo e jugoslavo nato a Cattaro, si è laureato in violino presso l’Accademia musicale di Belgrado; ha ultimato gli studi postlaurea a Praga con il professor Alexander Plocek; ha tenuto concerti in molte città della ex Jugoslavia e, inoltre, in una quarantina di altri paesi fra cui: Austria, Olanda, Repubblica Ceca, Danimarca, Ungheria, Kuwait, Romania, Italia, Siria, Bulgaria, Libano, Egitto, Iran, Polonia, Giordania, Iraq, Lituania, Estonia, Lettonia, Germania, Francia, Belgio, Russia, Cina, Mongolia, ecc.
Ha preso parte a vari festival internazionali e domestici. Ha suonato come solista con varie orchestre: Filarmonica di Greiz (Germania), Filarmonica statale di Rostok (Germania), Orchestra Guo Lian Pechino (Cina), Filarmonica statale di Mongolia, Orchestra sinfonica della Radio Televisione della Serbia, Orchestra sinfonica della TV di Podgorica, Orchestra “Stanislav Binički”, complesso da camera “Pro musica”, “Complesso da camera di Belgrado”. È stato accompagnato anche dalle orchestre filarmoniche di Belgrado, Skopje e di Niš e dal Complesso da camera di Niš ecc. Ha collaborato con tutti i centri radiotelevisivi nel paese e anche con la televisione sovietica, francese, bulgara, croata, slovena, macedone, cinese, mongola, montenegrina ecc.
Con 23 dischi pubblicati Tripo tiene il primato per il numero di dischi realizzati da un solo artista della musica classica in ex-Jugoslavia. Inoltre ha pubblicato tre CD per la casa discografica PGP RTS e una decina di cassette audio e video, anche alcuni dischi per Radio Belgrado. Dalla sua biografia, nel 1975 è stato tratto il film »Il ragazzo col violino«, l’unico film biografico nostrano che tratti della vita di un artista della musica classica che ha ottenuto molti riconoscimenti e premi da noi e all’estero.
Nell’anno 1988 ha fondato insieme alle figlie Ana (pianoforte) e Irena (violino) il famoso Trio Simonutti che per oltre vent’anni è stato riconosciuto uno dei complessi da camera più rilevanti e prestigiosi del paese e della regione ex-jugoslava.


Ha ottenuto vari premi fra cui menzioniamo la Medaglia alla carriera: Ghirlanda d’argento, assegnatagli dal presidente della Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia (1975) “per i meriti e i successi conseguiti nel lavoro signficativo per il progresso del Paese”, Il Premio del 13 Luglio (1971) “per altissimo conseguimento artistico sul campo della musica riproduttiva”, il Premio di Vuk Karadžić (1988) per “eccezionale contributo allo sviluppo culturale”. Come membro del Trio Simonutti e anche come solista Tripo ha ricevuto il primo premio del pubblico e il primo premio dell’Associazione dei compositori della Mongolia al festival internazionale Autunno d’oro nel 1998.
Per il suo contributo allo sviluppo della cultura, è stato premiato dall’Associazione culturale-educativa di Serbia con “La spilla d’oro”. Nel 2008 Tripo Simonutti ha ricevuto il riconoscimento della Repubblica di Serbia per l’immenso contributo alla cultura nazionale. La sua carriera pluridecennale è stata coronata nel 2015 dal Premio alla carriera assegnatogli dalla Associazione dei musicisti della Serbia.
Dalle critiche
“…In questo tempo di fretta e inquietudine solo un’arte grande e grandi artisti sono in grado di costruire un ponte verso il mondo della fantasia, il mondo di un sognare idillico in cui possiamo riposare, guarire, dove confermiamo a noi stessi che vale la pena di essere nati e di camminare sotto il sole e le stelle. Il miracoloso rasserenarsi grazie alla bellezza della musica è quello che il pubblico ha provato durante il concerto dello straordinario artista Tripo Simonutti…”
“…Sarebbe difficile, sebbene a prima vista possa sembrare alquanto strano, parlare di “interpretazione” di Tripo Simonutti, secondo il significato comune della parola “interpretazione” come “spiegazione”. Eppure qui si tratta di una riproduzione che diventa creatività, del vigoroso sorgere delle polarità tonali che in un istante ci ricorda la vivace presenza della fantasia appena formatasi e quasi indomabile…”
“…Straordinariamente musicale ed emozionale, dal tono nobile, stilisticamente autentico e preciso dal punto di vista della tecnica…”
“…È lui a richiamare il pubblico ai concerti, poichè affronta con la stessa sensibilità sia la riflessività barocca, sia la sensitività romantica, che i pezzi musicali novecenteschi dai nuovi effetti sonori. Le sue interpretazioni portano sempre il suo timbro personale…”